Ascoltare un brano

La musica ci aiuta a stare bene e ci accompagna in qualunque momento della nostra vita. Se da un lato, però, non è opportuno dettare regole ed elargire consigli su come ascoltare la musica, dall’altro è necessario fare una distinzione tra ascolto disinteressato e analisi. Quest’ultima è di vitale importanza, soprattutto per chi suona e per chi canta. È importante avere un’idea chiara su come ascoltare un brano prima di eseguirlo. Un ascolto superficiale seguito da un’immediata esecuzione è quanto di più dannoso possa esistere e porta inevitabilmente a una performance di basso livello.

Prima di provare a suonare o a cantare un brano è fondamentale immagazzinarne quanti più dettagli possibili. Innanzitutto capiamo cosa ci vuole dire un determinato brano, facciamo nostro il significato del testo e se si tratta di testi in lingue che non sono la nostra sfruttiamo la tecnologia e cerchiamo semplicemente la traduzione su internet. Una volta interiorizzato il testo e assodato che si tratti di un brano adatto a noi sotto tutti i punti di vista (non è opportuno che una bambina di 12 anni canti “L’importante è finire” di Mina, per intenderci), cerchiamo di cogliere la struttura del brano affinché sia ben chiara. Di solito in una canzone pop la struttura più utilizzata è la seguente: 𝘐𝘕𝘛𝘙𝘖𝘋𝘜𝘡𝘐𝘖𝘕𝘌 – 𝘚𝘛𝘙𝘖𝘍𝘈 – 𝘚𝘛𝘙𝘖𝘍𝘈 – 𝘗𝘖𝘕𝘛𝘌 – 𝘙𝘐𝘛𝘖𝘙𝘕𝘌𝘓𝘓𝘖 – 𝘚𝘛𝘙𝘖𝘍𝘈 – 𝘗𝘖𝘕𝘛𝘌 – 𝘙𝘐𝘛𝘖𝘙𝘕𝘌𝘓𝘓𝘖 – 𝘚𝘗𝘌𝘊𝘐𝘈𝘓 – 𝘙𝘐𝘛𝘖𝘙𝘕𝘌𝘓𝘓𝘖 – 𝘊𝘖𝘋𝘈. Chiarita la struttura individuiamo ora i passaggi che più ci piacciono e capiamo se si tratta di variazioni o di elementi nuovi. Di solito le variazioni sul tema non vengono inserite già dalla prima strofa. Solitamente vengono inserite nella strofa prima del secondo ritornello e nel secondo ritornello in caso di assenza di special, o nel ritornello dopo lo special in caso quest’ultimo fosse presente. È utile, soprattutto se siamo alle prime armi, riprodurre fedelmente le variazioni degli artisti che ascoltiamo in maniera tale da interiorizzare quante più soluzioni possibili per poi, dopo aver raggiunto una certa maturità artistica, scegliere quelle più adatte a noi e creare così il nostro stile su una base già ben sicura e strutturata. A tal proposito aprirei una parentesi: non dimentichiamo mai che la musica è prima di tutto ascolto e che chi non è in grado di ascoltare e riprodurre per imitazione una successione di note, chi non esercita l’orecchio musicale in maniera naturale, chi non ascolta il suono della propria voce e chi non sperimenta, non potrà mai diventare un buon cantante, nonostante sia in grado di leggere uno spartito a prima vista.

In fase di analisi è importante soffermarsi ed ascoltare più di una volta lo stesso passaggio perché possiamo coglierne altre caratteristiche oltre a quelle prettamente melodiche come ad esempio l’espressione, gli accenti, il colore, le dinamiche ma anche il background strumentale che ci suggerisce con quale intenzione e intensità cantare quella determinata frase.

Ascoltiamo la musica con il cuore, lasciamoci trasportare dall’energia e dalle sensazioni che ci trasmette. Ascoltiamo la nostra canzone ad occhi chiusi. Ascoltiamo la nostra musica ad un volume non troppo alto per far sì che nessun suono risulti fastidioso al nostro udito. Un volume eccessivamente alto, oltre a creare danni all’udito, non ci permette di assaporare al massimo tutte le sonorità.

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